«I carabinieri? Dopo l’arresto si facevano le foto con Massimo»

Occhi bassi, capelli lisci che le incorniciano il viso, un filo di trucco. Golfino color cipria con inserti di pizzo nero, come il top sotto e i pantaloni. Al collo una catenina con una piccola croce come ciondolo. Marita Comi parla a Matrix, intervistata da Luca Telese. Un filo di voce. La sua certezza è
quella già detta: «Mio marito per me è innocente, quello che è successo è uno sbaglio». Poi, in un messaggio alla famiglia di Yara, pronuncia una frase che rievoca l’angoscia collettiva: «Da mamma capisco il loro dolore, però sono sicura dell’innocenza di mio marito e che l’assassino è ancora in giro». É Telese a dirlo: «Lei ci ha detto “fatemi tutte le domande e risponderò”». Difficile da dimenticare, però, che nell’ultimo interrogatorio davanti al pm si è avvalsa della facoltà di non rispondere. Marita Comi, 40 anni, con i tre figli avuti da Massimo Bossetti Parla più di un’ora. A circostanze note aggiunge dettagli. Il giorno prima del fermo, e sembra sincera nel dirlo, nessuno si aspettava quello che sarebbe successo. C’è una telefonata che ha sollevato qualche dubbio. Era di Ester e «i magistrati pensavano a un avvertimento», dice Telese. Marita la spiega. «Erano le 3, ero a casa di mio fratello. Ester ha chiamato piangendo. Ha detto a Massimo che aveva appena saputo che il marito aveva un tumore». Poi, la sera stessa, il controllo stradale in cui a lui hanno preso il Dna: «Tornavamo dalla clinica con i bambini. Ci hanno fermati per strada, pensavo fosse un normale posto di blocco. Ma era strano, perché c’erano due pattuglie di carabinieri con il mitra. Hanno fatto tutti i controlli e poi l’alcoltest, per due volte, ma si sono scusati perché la macchinetta non funzionava. Abbiamo scoperto dopo il motivo». Il giorno dopo. Era a casa: «Stavo guardando Studio Aperto. Il primo titolo era: preso l’assassino di Yara. Io ho detto a mio figlio: “Bene, bene l’hanno preso”». Pochi istanti e le sono piombati in casa i carabinieri e la polizia. «Mi hanno detto che mio marito era Ignoto 1. Mi è crollato il mondo addosso». Il giorno dopo ancora, in tv, ha visto il filmato del fermo nel cantiere: «Era sconvolto. Mi ha raccontato che l’hanno ammanettato subito. Gli hanno detto “Non parlare, non guardarci negli occhi, tieni bassa la testa”. Mi ha detto che in carcere i carabinieri hanno fatto la foto con lui con il telefonino». Lo va a trovare tutte le settimane, lui è «provato, dimagrito, stanco, depresso. Ha paura». Quando, giovedì scorso ha visto il primo figlio, «siamo tutti crollati, ci siamo commossi». La loro vita privata è entrata in questa inchiesta. Per gli inquirenti conta in un delitto in cui ipotizzano il movente sessuale. Come i contatti telefonici assenti nel periodo dell’omicidio. «Non eravamo fanatici degli sms anche perché, comunque, la sera, ci vedevamo». E i due uomini interrogati che hanno detto di aver avuto una liaison con lei. Non smentisce. Si limita a dire: «Non serve alle indagini e comunque la mia vita privata non c’entra niente con questa storia». E le ricerche in Internet con le parole «tredicenni» e dettagli sessuali femminili? «È stato un errore oppure non è vero per niente». E la sabbia acquistata due settimane dopo il delitto, proprio a Chignolo? «Conosco quel fornitore, non è vicino al campo. Ma quello era il suo lavoro». E il Dna? «Prima vorrei essere certa che fosse il suo, poi non lo so spiegare come non lo sa spiegare lui». Una certezza, invece ce l’ha. Se solo avesse avuto il dubbio che suo marito interessavano le ragazzine «avrei pensato a proteggere le mie bambine prima di tutto». Gli crede. E crede anche a Ester: Massimo è figlio di Giovanni Bossetti e non di Giuseppe Guerinoni: «Lei ne è convinta e le credo, anche per rispetto di mio marito. È sua madre. Mi hanno sempre detto che il mio bambino assomiglia al nonno Gianni. Sta male, ma è andato a trovare Massimo un paio di volte». http://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/14_ottobre_10/ho-detto-bene-l-hanno-preso-carabinieri-sono-entrati-casa-0cc3650c-5042-11e4-a586-66de2501a091.shtml